Chiesa di San Dionigi

Chiesa parrocchiale in stile neoclassico.

Risale al 1729.

È stata eretta sul sedime di due precedenti chiese: la prima, dedicata a San Giovanni, fu coinvolta nella distruzione del castello nel 1559 mentre la seconda fu eretta nel 1578.

Descrizione

Di particolare pregio il portone settecentesco.

 

La chiesa di S. Dionigi risale al 1729 ma in precedenza ne esistettero altre due ben più antiche, una dedicata a S. Giovanni che fu coinvolta nella distruzione del castello del 1559 e una successiva eretta nel 1578 per volontà di Gregorio XIII e dedicata alla Vergine Madre di Dio, di cui esiste testimonianza in una lapide posta a destra dell'entrata; l'edificio attuale ha subito numerose modifiche soprattutto all'interno.

È in stile neoclassico, a tre navate, fu affrescato nel 1905-1906 dal pittore Ovidio Fonti e restaurato nel 1988-1989 dal pittore restauratore Enrico Baffoni.

La facciata principale è stata sopraelevata negli anni '60, i capitelli sono stati realizzati in cemento; si nota di particolare pregio il portone settecentesco in noce intarsiato; le due facciate laterali sono in mattoni a vista con malta di calce e furono restaurate nel 2000.

L'altare maggiore in muratura e stucco è elegantemente ornato da cornici, sfondati e testine d'angeli secondo il gusto dell'epoca.

Sul lato sinistro la firma del "marmoreggiator" Domenico Tabacchi e la data del 1833.

La balaustra è in marmo di Gassino, opera ottocentesca del "picapere" Biaggio Sartorelli di Bagnasco, che vi lavorò nel 1832; si tratta del figlio dello scalpellino bagnaschese Domenico Sartorelli e nipote di Paolo.

Lo stesso Biaggio costruirà nel 1847 i gradini dell'Altare Maggiore della parrocchiale di Capriglio e nel 1850 contribuirà alla costruzione della Chiesa di San Grato di Bagnasco.

I quattro altari laterali in stucco sono di particolare valore: il più ricco è quello dedicato alla Madonna, gli altri sono dedicati a S. Margherita da Cortona, a sant'Antonio da Padova, al Sacro Cuore di Gesù (precedentemente a San Sebastiano).

L'organo, di scuola lombarda, è racchiuso in cassa lignea addossata alla parete. Fu costruito probabilmente nel 1895, proviene da una chiesa di Monza e fu installato a Montafia nel 1953 dall'organaro Giovanni Bai.

Nel 1897 il parroco Don Giuseppe Raschio vi collocò il baldacchino e qualche anno più tardi, nel 1904, fece decorare il pulpito.

La pietra papale, a destra entrando, ha lo stemma di Gregorio XIII riguarda la dedica alla Vergine Madre di Dio ed è datata 1578.

Modalità di accesso

Libero

Indirizzo

Via S. Dionigi, 14014 Montafia AT, Italia

Ultimo aggiornamento: 26/09/2023, 14:48

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